TERAMO – Il presidente regionale dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro, Nicola Marcozzi, è stato prosciolto perchè il fatto non sussiste nelll’ambito di una inchiesta su un vasto giro di carte di credito clonate in ambito internazionale. La sentenza è stata pronunciata dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale dell’aquila, Guendalina Buccella.
«Ho sempre avuto fiducia sul fatto che la magistratura giudicante riconoscesse la mia innocenza ed estraneità alle accuse contestate» è stato il primo commento a caldo di Marcozzi, assistito dagli avvocati teramani Elvio Fortuna e Francesco Ulbar.
Marcozzi era stato arrestato nel febbraio del 2015 e trascorse ben 28 giorni agli arresti domiciliari. Si dimise dal ruolo di presidente regionale, dimissioni che furono però respinte dalla dirigenza Anmil.
Il suo coinvolgimento nell’inchiesta, che tendeva a smantellare una organizzazione transnazionale che si ritenesse dedita alla contraffazione delle carte di credito, fu dovuta a una errata interpretazione del senso dei colloqui telefonici emersi dalle intercettazioni telefoniche sull’utenza del presidente Anmil, evidenziate anche dai giudici del Tribunale del riesame, che annullarono l’ordinanza di appplicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.